sabato 21 marzo 2020

Oggi, nel 1931, nasceva la poetessa ALDA MERINI (L'omaggio musicale di Joe Natta)

Oggi, nel 1931, nasceva la grandissima poetessa, aforista e scrittrice ALDA MERINI.
Alda Giuseppina Angela Merini, questo il nome completo, è una delle mie poetesse preferite e senza ombra di dubbio una fra le migliori di tutti i tempi.

Per questo anniversario vi lascio qua sotto alcune delle poesie di Alda Merini che ho musicato in suo onore all'interno del progetto "MUSICA E POESIA", dedicato alla riscoperta in musica dei poeti di ieri e di oggi. Buon ascolto e buona lettura!
(Joe  Natta)



I POETI LAVORANO DI NOTTE
I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere iddio
ma i poeti nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.


IL GOBBO
Dalla solita sponda del mattino
io mi guadagno palmo a palmo il giorno:
il giorno dalle acque così grigie,
dall'espressione assente.
Il giorno io lo guadagno con fatica
tra le due sponde che non si risolvono,
insoluta io stessa per la vita
... e nessuno m'aiuta.
Mi viene a volte un gobbo sfaccendato,
un simbolo presago d'allegrezza
che ha il dono di una stana profezia.
E perché vada incontro alla promessa
lui mi traghetta sulle proprie spalle.



IO NON POSSO
Io non posso pretendere
che una mano scavi il mio volto
afflitto dall'ignoranza
né che Dio mi seduca con le sue apparizioni
né che il povero cambi la veste.
In un sol giorno scrivo mille poesie
perché ho l'anima gonfia d'amore
e mi prevarica l'atto
di una maternità crocifissa.



INNO ALLA DONNA
Stupenda
immacolata fortuna
per te tutte le culture
del regno
si sono aperte
e tu sei diventata la regina
delle nostre ombre
per te gli uomini
hanno preso
innumerevoli voli
creato l’alveare del
pensiero
per te donna è sorto
il mormorio dell’acqua
unica grazia
e tremi per i tuoi
incantesimi
che sono nelle tue mani
e tu hai un sogno
per ogni estate
un figlio per ogni pianto
un sospetto d’amore
per ogni capello
ora sei donna
tutto un perdono
e così come vi abita
il pensiero divino
fiorirà in segreto
attorniato
dalla tua grazia.



SORGENTE
Ah, non fate che il sole mi sorprenda
coi suoi giubili pieni
né mostratemi parchi
gioiosamente in crescita di voce.
Nascondetemi i fiori,
i fedeli sorrisi dei fanciulli,
gli amorosi convegni.
Sospendete la musica e la danza:
se giungo dalle tenebre feroci,
fate che trovi intatto ogni confine!



CANZONE TRISTE
Quando il mattino è desto
tre colombe mi nascono dal cuore
mentre il colore rosso del pensiero
ruota costante intorno alla penombra. 
Tre colombe che filano armonia 
e non hanno timore ch'io le sfiori... 
Nascono all'alba quando le mie mani 
sono intrise di sonno e non ancora 
alte, levate in gesti di minaccia...



LIRICA ANTICA
Caro, dammi parole di fiducia
per te, mio uomo, l’unico che amassi
in lunghi anni di stupido terrore,
fa che le mani m’escano dal buio
incantesimo amaro che non frutta…
Sono gioielli, vedi, le mie mani,
sono un linguaggio per l’amore vivo
ma una fosca catena le ha ben chiuse
ben legate ad un ceppo. Amore mio
ho sognato di te come si sogna
della rosa e del vento,
sei purissimo, vivo, un equilibrio
astrale, ma io sono nella notte
e non posso ospitarti. Io vorrei
che tu gustassi i pascoli che in dono
ho sortiti da Dio, ma la paura
mi trattiene nemica; oso parole,
solamente parole e se tu ascolti
fiducioso il mio canto, veramente
so che ti esalterai delle mie pene.



GENESI
Vorrei un figlio da te che sia una spada
lucente, come un grido di alta grazia,
che sia pietra, che sia novello Adamo,
lievito del mio sangue e che risolva
più quietamente questa nostra sete.
Ah, se t’amo, lo grido ad ogni vento
gemmando fiori da ogni stanco ramo
e fiorita son tutta e d’ogni velo
vo scerpando il mio lutto
perché genesi sei della mia carne.
Ma il mio cuore, trafitto dall’amore
ha desiderio di mondarsi vivo.
E perciò dammi un figlio delicato,
un bellissimo, vergine viticcio
da allacciare al mio tronco, e tu, possente
olmo, tu padre ricco d’ogni forza pura
mieterai liete ombre alle mie luci.







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